segretaria

Ero così entusiasta! Avevo finalmente trovato un vero lavoro che (peraltro) mi piaceva molto. L’azienda era grande e sentivo che avevo tutte le carte in regola per svolgere alla grande il mio lavoro, nel campo fiorente delle energie rinnovabili. Per i primi mesi tutto sembrava andare per il meglio. I miei colleghi erano gentili, i tre capi approvavano di tanto in tanto le mie scelte lavorative e non mi ero mai sentita tanto felice. Ma, come per tutte le cose nella vita, ci sarebbero stati dei piccoli compromessi da accettare. Il mio? Era proprio seduto alla scrivania dell’ufficio di fronte e stava chiamando la sua segretaria per l’ennesimo appuntamento da confermare.

Quel giorno però accadde qualcosa che rivoluzionò per sempre il mio ruolo in azienda. Vi dico cosa accadde esattamente…
Mr. Boss aveva appena alzato la voce dal suo ufficio, si sentiva la ragazza farfugliare delle patetiche scuse per l’accaduto. Dopo pochi secondi la porta si era aperta e Ginevra ne usciva in lacrime, recandosi alla scrivania per raccogliere la sa roba e lasciare l’ufficio.

Dietro di lei, Mario visibilmente rosso in viso aveva puntato lo sguardo su di me, accennando lievemente un invito a seguirlo nel suo ufficio.

In silenzio feci per seguire il capo e mi accomodai su una delle poltrone di fronte alla sua scrivania. Mario, intanto, aveva poggiato insistentemente lo sguardo su di me e mi squadrava con minuziosa attenzione.

“Ho bisogno di qualcuno che si occupi dell’agenda e degli appuntamenti. Immagino tu sappia cosa faceva Ginevra durante le sue ore lavorative, da domani sarai tu ad occupartene. Togli quei jeans da adolescente cresciuta e indossa qualcosa di più adatto alla tua nuova mansione. Tieni sempre una valigia pronta, nel caso ti chieda di seguirmi durante il mio soggiorno in Svizzera”
“ok, Marco” accennai timidamente ed ancora molto confusa. Feci per alzarmi e tornare alla mia postazione ma sentii la sua voce…

“Anna aspetta. Solo pizzo nero sotto la gonna e niente camice che non si possano sbottonare facilmente…”

Raggelai mentre avvertivo il mio cuore battere come un orologio impazzito e non avevo idea di cosa e come replicare a quell’ordine. Alla fine, mi ero limitata ad accennare un consenso. Non avevo idea di cosa mi aspettasse nei giorni seguenti.

Quella notte avevo riflettuto molto e la mattina seguente decisi di prepararmi per il lavoro: trovando un vestito scollato ma che sembrasse professionale e aderisse perfettamente alle mie curve. Ed applicando il trucco insolitamente più marcato, acconciai i capelli in maniera leggermente troppo sexy per il lavoro ma che mi davao un tocco di erotismo.

Ancora non potevo credere di essere diventata la segretaria di un uomo di successo… Ma presto dovetti tornare alla realtà, entrando nel suo ufficio avvertii i suoi occhi che indugiavano troppo a lungo e avvicinandomi per raccogliere la pila di documenti da fotocopiare, sentii scorrere le sue dita lungo la mia schiena e questo mi fece inumidire il tanga di pizzo che avevo indossato in base alle sue istruzioni.. categoricamente in black.

Avevo deciso che era arrivato il momento di prendere le distanze ed fuggire in bagno. Sgattaiolai fuori dalla stanza, quasi non facendo alcun rumore sul pavimento e mi rifugiai in un luogo sicuro.

Tirai giù il tanga e mi accorsi che era quasi fradicio dei miei umori, quindi iniziai a sfiorare le grandi labbra e il clitoride, pensando al mio oggetto di desiderio che se ne stava seduto in poltrona nell’altra stanza.

Mi feci coraggio e tornai nel suo ufficio. Stavolta decisi di adottare una tecnica diversa, mi leccai le labbra continuando a fissarlo. Il mio sedere si era piegato. Misi una mano sulla sua sedia, l’altra sul tavolo e lo guardai dritto negli occhi, poi mi girai lentamente quando sentii le sue mani sul mio culo. Feci un passo indietro, ma non scappai, spinsi il culo verso le sue mani, girando la testa gli chiesi con voce seducente… “ti piace il mio culo più dei tuoi affari?” Lui annuì. Risi e camminai e chiusi la porta del suo ufficio dietro di noi.

Era in piedi, mi spinse contro la porta e iniziò a baciarmi mentre spingeva il suo corpo dentro di me. Le mie mani erano nei suoi capelli mentre ci baciavamo profondamente, le sue mani esploravano il mio culo mentre il suo cazzo duro premeva contro la mia figa. Ha baciato così bene. Siamo rimasti lì per sempre, quando si è tirato indietro e ha iniziato a slacciarmi il vestito. L’ho fermato. Era troppo….