ragazza in webcam

“Mi chiamo Liliana, ho 22 anni e voglio raccontarti la mia storia e quella del mio vecchio tutor di 62 anni. Abbiamo dato sfogo alla nostra passione abbiamo deciso di rendere pubblica la nostra scopata per coinvolgere ed eccitare chi aveva voglia di condividere con noi questa esperienza. Si tratta di una storia fatta di desideri carnali e del gusto di possedere in tutte le forme la giovinezza.”

Sono una ventenne che frequenta l’Università, come tante… La mia vita ha però un diversivo che mi permette di mostrarmi la notte per quello che sono veramente, una porcellina esibizionista a cui piace esibirsi di fronte ad una cam. Sono consapevole che la mia morbida pelle, le labbra carnose, i lunghi capelli biondi, i miei fianchi piccoli e il seno sodo fanno venire la bava alla bocca a molti uomini che si masturbavano dietro lo schermo. Spesso li immagino con la bava alla bocca di fronte alla mia immagine mentre mi sto toccando la mia giovane passerina, con insaziabile voglia di cazzo ,,. All’epoca prendevo ripetizioni di matematica. Il mio tutor era un vecchio amico di mio padre, paffuto, di 62 anni, che insegnava matematica a qualche matricola e finiva la sua giornata a casa con la vecchia moglie e due figli che non volevano lasciare il nido per crearsi una propria indipendenza economica.

Lui è il classico tipo che loda qualsiasi studente per aver fatto un buon lavoro con una pacca sulla schiena, un mezzo abbraccio occasionale era molto normale. Non ha mai toccato nessuno in modo inappropriato e non ha mai guardato nessuno in modo perverso. Quindi nemmeno io avevo mai fatto caso ad atteggiamenti o sguardi indiscreti, non badavo se qualche volta si chinava su di me per mostrarmi il punto in cui sbagliavo con la matematica e nel farlo, il cappuccio della penna o la nocca del pollice mi sfioravano accidentalmente la parte inferiore del seno. È successo solo poche volte e non l’ho mai visto badare alla cosa.

Un pomeriggio di gennaio, mentre tornavo alla mia stanza in affitto, mi ero trovata nel bel mezzo di un temporale che mi aveva rallentato molto nel cammino. Arrivata al cancello di casa mi ero accorta che si era fatto tardi e che di li a breve, il tutor avrebbe suonato per la consueta lezione di matematica. Inutile dire che non ebbi il tempo di salire in camera a cambiarmi i vestiti inzuppati dalla pioggia, Ugo era già lì a salutarmi. Entrai e lo feci accomodare nel divano della zona giorno che dividevo con gli altri coinquilini. Scusandomi del contrattempo, salii in camera a cambiarmi. Avevo poco tempo, la lezione solitamente non durava più di 60 minuti. Indossai una tuta e non badai ad indossare il reggiseno (poiché quello che avevo indosso era troppo inzuppato dalla pioggia).

Una volta scesa al piano di sotto, lo trovai già seduto al tavolo con la sua penna e il suo quaderno degli appuntii. Presi posto e preparai il materiale di studio, immergendomi nei calcoli matematici.
Ugo stavolta era particolarmente taciturno, questo mi spinse ad alzare lo sguardo. Con mio grande stupore trovai i suoi occhi fissi sulla mia scollatura. Avevo dimenticato di tirare la lampo fin su e piegandomi la mia scollatura metteva a nudo la curva del mio seno sinistro e il capezzolo stava leggermente a vista. Il nocciolo era gonfio e ciottoloso per il freddo.

Mi affrettai a tirare su la lampo, bloccando la vista e coprendomi al suo sguardo. La mia faccia divenne rossa per l’imbarazzo e non osai guardarlo in faccia. Passarono alcuni minuti mentre continuavo a fare i miei calcoli. Come al solito, quando ero bloccata con una frazione, Ugo mi raggiunse ed iniziò a mostrarmi come risolverlo.

Il mio corpo cominciava ad emanare delle vibrazioni, consapevole della sua vicinanza.
Improvvisamente il coperchio della penna che aveva in mano mi sfiorò il capezzolo. il mio respiro si era fermato. Senza reggiseno, il tocco sembrava più forte, più intimo. Avvertii un altro tocco della sua penna contro il mio seno, solo che questa volta era più lento, quasi voluto.

Avevo allontanato il mio seno dalla punta della penna, sperando che la sensazione si fermasse. Improvvisamnete il braccio destro di Ugo scivola sotto il tavolo e sento la sua mano stretta sul seno lentamente, ma con una presa ben salda, mentre continuava a spiegarmi la matematica. Un brivido mi salì lungo la schiena, avevo intuito che lo stava facendo apposta. Tuttavia, decisi di non allontanargli la mano. Stranamente la cosa mi spaventava e mi piaceva allo stesso tempo. Mi stavo godendo il mio tutor, una persona più vecchia di me, che si godeva il tocco del mio giovane corpo.

Decisi di approfittare dell’occasione, il tempo della lezione era quasi terminato e presto avrei dovuto accendere la mia cam per esibirmi. Presi tutto il coraggio che avevo per chiedergli se aveva voglia di salire su in camera con me per mostrargli alcuni miei appunti di lezione. Rispose che mi avrebbe seguita.

Arrivati su mi sedetti alla sedia della mia scrivania, Ugo in piedi dietro di me, mentre le sue mani si imposessavano del mio torace arrotondato, quasi come un caldo abbraccio.

Avvertivo un su braccio scivolare verso la scollatura, mentre l’altra mano afferrava la zip per scenderla il più possibile. Gemetti quando mi pizzicò il capezzolo tra le sue spesse dita. Avvertivo il suo pacco che diventata sempre più enorme e duro mentre spingeva sui miei fianchi. Gettai la testa all’indietro ed emisi alcuni gemiti.
Lo invitai a mettersi di fronte a me e, ripreso un po di controllo, decisi di proporgli una cosa in cam. Con mio grande stupore, lui accettò senza esitazione.

Accesi la webcam del mio pc e mi loggai sulla Piattaforma. Mentre attendevamo il nostro pubblico, Ugo ricominciò a pizzicare entrambi i capezzoli, tirandoli forte e strappandomi dei gridolini.

I miei capezzoli erano gonfi e caldi per il dolore mentre il piacere elettrizzante mi percorreva la schiena. Le mie mani volarono sul suo pacco, facendosi sempre più avide di possederlo e toccarlo. Improvvisamente lo schermo del pc si era illuminato e due, tre, quattro utenti erano già caldi ad entrare in privato e chattare con noi. Risposti a tutte le loro richieste mentre le sue mani mi possedevano, sollevandomi dal mio posto e attraendomi verso la sua asta, ormai grossa e rigida. Rimasi in piedi di fronte a lui, non percepivo neppure le sue mani che mi scendevano i pantaloni della tuta e i minuscoli slip che indossavo. Mi ordinò con voce ferma di continuare a chattare con gli utenti, mentre grossolanamente mi afferrava la vita ed i miei capelli biondi bagnati con entrambe le mani. Aggressivamente abbassò la sua bocca sulle mie chiappe sode e vi scomparve. La sua folta barba mi graffiava le natiche e percepivo la sua lingua lunga e scivolosa più in profondità verso le grandi labbra e il clitoride. Le sue dita tentarono di insinuarsi nel mio ano delicato,sentivo che si allargava ad ogni penetrazione e la cosa mi fece bagnare ancora di più.

Mi sorrise tra le gambe. “Sei tanto eccitata bambina, guarda stai persino inzuppando il tavolo” Mi morsi le labbra mentre ero esposta allo sguardo degli utenti, tremante e desiderosa.

“Ho dimenticato l’aspetto di una giovane figa, adoro questi dolci succhi” gemette riaffondando la sua testa nel mio culo.
Mi sentivo palpitante “……. per favore!” lo avevo supplicato ” Per favore …. toccami … possiedimi” Ugo si ritrasse e mi scoccò un bacio sulla mia parte interna della coscia. La sua densa barba ruvida mi bruciava sulla carne. “Nooo …! Per favore …. per favore …. ci stanno guardando, desiderano che tu continui lo show per cui hanno pagato” piagnucolai con un filo di voce, afferrando la scrivania con le nocche bianche. Ugo rise.” Che piccola puttana sei, mi implori di toccarti con queste dita da vecchio”. Il suo dito medio passò delicatamente sopra la mia passerà umida, singhiozzai, afferrandogli la mano, il suo dito dentro la mia vagina gocciolante. Tutto il mio corpo tremò mentre Ugo era scivolato dentro senza alcuno sforzo.

Le sue labbra circondate da baffi spinosi si impadronirono del mio piccolo clitoride. Il piacere che ne arrivò mandò il mio corpo in overdrive mentre mi muovevo a ritmo. Il dolore misto al piacere mi mandarono in estasi di lussuria.

Ugo si sollevò ad un tratto e prese in mano la sua Lunga asta facendola improvvisamente dentro di me, sussultai per il dolore e per la sorpresa. Ugo gemette mentre le mie pareti si stringevano attorno al suo cazzo gonfio e ingombrante. Sentivo la pienezza dentro di me.
Ugo iniziò lentamente a muovere i fianchi mentre io ansimavo, le sue grandi mani cominciarono a massaggiarmi il seno. Dopo un minuto, ho iniziato a rimbalzare lentamente su e giù dimenticandomi che ero di fronte a migliaia di occhi dietro lo schermo che si godevano la nostra scopata, aumentando velocità e ritmo mentre procedevo. Continuavo a cavalcarlo in una frenesia selvaggia. Gemiti ed urli riempivano l’aria, le mie tette rimbalzavano su e giù. Sentivo gli elogi per quanto fossi seducente con la mia piccola e stretta figa acerba, più deliziosa e umida di quella della sua moglie da giovane.
I suoi movimenti si fecero sempre più impazienti, avvertii il liquido caldo denso dentro di me. Mi stava riempiendo le viscere, mentre continuava a pompare dentro e fuori. Una volta appagata la sua voglia Ugo appariva esausto e soddisfatto. Mi ricomposi per salutare i miei spettatori, promettendo un proseguimento alla volta successiva. Ugo mi viene a trovare spesso… non solo per la matematica.